Per la serata di venerdì erano previsti forti temporali sul campo di via Reis Remoli a Settimo Milanese , ma gli “DEI del RUGBY” volevano vedere una bella partita. Forse per questo motivo, hanno deciso di annaffiare abbondantemente il campo prima dell’incontro, con un forte quanto breve temporale.
Alle 20:00 il campo è pronto per consentire alle due squadre di giocarsi il risultato, su un terreno morbido e perfetto.
Il Bergamo e gli Old Blacks si
incontrano per la prima volta, e l’occasione non è di quelle “normali”. La posta in palio è veramente importante, la vincente raggiungerà
la vetta della classifica del I° festival del Rugby old lombardo.
Ambedue le compagini sono uscite
vincenti dal difficilissimo campo del Monza e quindi l’incontro del 19 aprile ha
un peso molto importante.
I giocatori lo sanno e lo temono.
Verso le 19,30 i primi Old Blacks
si affacciano nello spogliatoio. Le solite battute, i soliti riti scaramantici
facevano presagire ad un normale incontro amichevole, ma basta guardarli con
attenzione per capire che la tensione è alta e la partita importante.
Un ora prima del fischio d’inizio,
sono una ventina i giocatori orobici che giungono al campo di Settimo Milanese.
Per nulla intimoriti, ma pronti e disposti a giocare un incontro di
alto livello.
Dopo pochi minuti ed i controlli
dell’arbitro, i giocatori delle due squadre iniziano le tipiche procedure di
riscaldamento. Una corsetta leggera, un po’ di stiramenti, un paio di passaggi.
A dieci minuti dall’inizio
Valentino, l’allenatore degli Old Blacks, raduna i suoi giocatori e comunica la
formazione. Ma, cosa più importante, prepara la squadra alla partita,
ricordando a tutti che stanno per disputare un incontro molto equilibrato e che
un singolo episodio può cambiare l’esito ed il risultato.
Mai previsione fu più azzeccata.
LA CRONACA DELLA PARTITA
Alle 21:00 la partita, suddivisa in
tre tempi da 20 minuti, ha inizio.
Durante i primi venti minuti, gli
Old Blacks chiudono i giocatori del Bergamo nella loro metà campo, senza però riuscire
a sfondare la forte e compatta difesa orobica. Il gioco è abbastanza corretto
ed i giocatori si affrontano con coraggio.
Ma la tensione è alta e Valentino
si vede costretto ha sostituire uno dei suoi vecchi neri per eccesso di
nervosismo ed palese emulazione lamento-calcistica. La partita prosegue secondo copione con un equilibrio
costante tra le due forze contrapposte.
Il secondo tempo vede il Bergamo
affacciarsi nella metà campo avversaria, ma i tentativi di penetrazione dei
trequarti orobici si spengono contro la linea difensiva degli Old Blacks.
Nella breve pausa tra il secondo
e l’ultimo tempo, le due squadre si radunano attorno alle proprie panchine,
cercando la giusta motivazione e la forza per conquistare quel risultato al
quale tanto ambiscono.
Alcuni Old Blacks, con più
esperienza, cominciano a confabulare su strategie di attacco, movimenti difensivi,
rimesse laterali e altre questioni tecnico tattiche. Ma Valentino li zittisce
tutti, ricordando quanto aveva detto prima della partita: <<Un episodio
può cambiare tutto…>> quindi <<quello che serve è concentrazione,
costanza e soprattutto CATTIVERIA>>.
La cattiveria di cui parla “IL VALE” è quella che ti permette di
spostare tre uomini a pochi metri dalla meta, quella che ti permette di fermare
chiunque, quella che non ti fa sentire il dolore e la stanchezza…
È giunto il momento di trovare, nella propria anima, quella forza che
negli ultimi minuti e negli ultimi metri si trasforma in CATTIVERIA POSITIVA,
QUELLA FORZA CHE SOLO LE SQUADRE VINCENTI HANNO.
Tutti i Vecchi Neri capiscono che
giocare bene non basta per vincere contro una squadra, forte ed organizzata,
come il Bergamo. Tattiche ed esperienza
non sarebbero state più sufficienti.
L’ultimo tempo ha inizio, ma
nulla sembra presagire ad un cambio di ritmo, le due squadre si affrontano senza
paura, ma l’equilibrio è ancora sovrano in campo.
Ormai in panchina qualche Old
Black inizia a borbottare..<<in fin dei conti un pareggio non è male>>,
<<la squadra ha comunque giocato bene>>, <<il venerdì sera
siamo stanchi, e mancano gli infortunati>>…..
Ma è proprio mentre tutto sembra
scritto e deciso, che arriva quella forza tanto implorata da Valentino…
Mancavano 7 minuti al termine. A metà campo l’ing riceve un pallone e con una
CATTIVERIA POSITIVA INAUDITA si crea un varco abbattendo tre giocatori
avversari. Come possa farlo e dove trovi la forza nessuno lo capisce. Tutti, a bordo
campo, urlano e incitano. Ormai l’Ing è lanciato verso la linea di meta,… è
solo….
Ma si sa che i bergamaschi non si
arrendono con facilità.. anche loro conoscono il concetto di CATTIVERIA
POSITIVA, ed è proprio a pochi metri
dalla linea di meta che un giocatore orobico, con una “francesina” perfetta, riesce
a toccare in tuffo la caviglia sinistra dell’ing facendolo cadere al suolo.
Le grida si fermano, un silenzio tombale
avvolge il campo di gioco e nelle menti di tutti si affaccia la parola PAREGGIO
….Ma in una frazione di secondo…tutto questo viene spazzato via dal grido
<< MIA!!! MIA!!! MIA!!!...>> ..è Mario Colla, che raccoglie il
pallone da terra e finisce il lavoro.. Sfonda le ultime difese bergamasche ed
appoggia la MALEDETTA OVALE oltre la linea di meta…
Ormai sono pochi i minuti che
mancano alla fine del match, e il tempo non è sufficiente per consentire al
Bergamo di reagire e cercare di pareggiare i conti.
L’incontro finisce con il
risultato di 1:0 per la squadra locale.
SI DICE….
Qualcuno racconta che la CATTIVERIA
POSITIVA fu concessa agli OLD BLACKS da quegli stessi “DEI DEL RUGBY” che
avevano preparato il campo e che volevano vedere una bella partita.
Come sia veramente andata e come
la raccontino non importa molto, ma si può confermare, che al fischio finale dell’arbitro,
i giocatori del BERGAMO e degli OLD BLACKS sapevano di aver giocato una grande
partita.
NOTE:
La serata si è conclusa con un simpatico
terzo tempo …TRA AMICI E BIRRE E e soprattutto ricordando che tra breve ci sarà
la rivincita….
MAN OF THE MATCH – OLD BLACKS:
Diego Berto per la continuità dimostrata in campo (infatti non si è spettinato
neppure un momento…)
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